Da “I giudizi di Sgarbi”, Giorgio Mondadori Editore, Milano 2005.
Sculture da giardino
Opere in acciaio inox
Mantenendo tuttavia l’autonomia poetica, questo artista risolve una sorta di scommessa linguistica intrecciando un dialogo articolato, fra lo spazio e la proliferazione delle impressioni visive.
Vittorio Sgarbi
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Spesso lo stesso segno migra da un foglio di carta, dove è enunciato con la stessa levità e insormontabile maestria di un esercizio di calligrafia giapponese, a una scultura. Il pensiero probabilmente si forma così, sulla carta, dove si snoda già virtualmente nelle tre dimensioni, poi si raccoglie in una disciplina più ferma, in un progetto più definitivo, e riappare infine, identico ma diverso, nella scultura.
Martina Corgnati
Non importa che queste opere siano grandi o piccole, tutte hanno questa forza, questo tratto deciso e infinito che non si sa né da dove venga né dove voglia finire… Una magia.
Giuseppina Panza di Biumo
Vittore Frattini (Nomos Editore)